giovedì 30 agosto 2007

Tour della Spagna e ...nella testa

Il 16 sono tornata dal nostro (mio e dello zio Max) tour della Spagna centro-nord (Oviedo, Santander, Madrid). Noi sì, la mia valigia no! Cosa fare in questi casi?
Prenderla con tutta la filosofia di cui si dispone. Per questo, fiduciosa e sorridente, ho fatto aprire da una cortese signorina vestita di verde la pratica di smarrimento bagaglio e ho cominciato a dispormi in paziente attesa…

Dopo 4 giorni, illuminata da un’amica che ne sa una più di me, vado sul sito dell’Alitalia e lì scopro che il bagaglio è arrivato, ma che nessuno si è degnato di chiamarmi per dirmelo.
Grazie tante, mamma Alitalia!

Per fortuna certe “cose” di questo viaggio non stavano comunque in valigia, ma nella mia testa.
E stanno fermentando… Qualcuno dirà “Che strano?! Allora devi avere almeno l’ossigeno nel cervello!”, ma io stoicamente non lo ascolterò, perché forse quel qualcuno ancora non lo sa, ma NOI STAMO ALLA FRUTTA!
E ora vado a spiegarmi…

La Spagna del nord è ricca. Si mangia bene e tanto, si vive, si compra, si viaggia. E tutto questo lo si fa "comodi".

E non si spende tanto quanto in Italia, e questo sia per mangiare che per spostarsi, che per la cultura! nota bene: La metro di Madrid ha 10 linee che si intersecano in svariati punti e
permettono cambiamenti e spostamenti rapidi e veloci, le corse sono regolari, puntuali e i vagoni PULITI! Qui, a Roma caput mundi...

A Oviedo, visitando il museo di belle arti, abbiamo scoperto un pittore che non conoscevamo: Joaquin Sorolla, detto anche il pittore della luce.
Ci ha colpito molto, così, quando tornati a Madrid, dopo 8 ore di visita al Prado (perché le cose vanno fatte bene, eh!?!) abbiamo visto nella libreria del Museo un opuscolo riportante l’indirizzo del museo Sorolla abbiamo deciso di andarcelo a vedere.
MIZZICA, CHE SPETTACOLO!
Al Prado c’è di tutto: Tiepolo, Veronese, Velasquez, Goya, El Greco, pittori della scuola barocca spagnola, il beato angelico, e tanti altri che adesso neanche ricordo…
Al Museo Sorolla c’è Sorolla. È la sua casa, progettata e arredata da lui, sono i suoi mobili, il suo studio, la sua famiglia.

Si avverte una sensazione di amore sereno, là dentro… e i suoi dipinti sono splendidi. Su internet si trova qualcosa, ma un’immagine in pixel rende poco e male la sua abilità nel creare forme, nel dare spessore e dimensioni, nell’accendere di luce le cose e le persone che dipinge.

Ieri sono stata in libreria: qui non sanno proprio che è esistito ‘sto Sorolla… Me lo immaginavo: per questo a Madrid avevo comprato un libro su di lui molto carino… Ma è in valigia! (insieme a un romanzo, che non avevo mai sentito, di Saramago e che ho comprato sollecitata dall’idea che così imparo lo spagnolo… e stavolta lo faccio, giuro!).

Quello stesso pomeriggio siamo andati a vedere il Museo Reina Sofia.
Ci sono i moderni (a me sconosciuti): Le Corbusier, Cordillo, ecc… e c’è il Guernica di Picasso, che per vederlo dovevi accoltellare un po’ di gente, altro che pagare il biglietto!… Tutti lì assiepati, ma a vedere che?
Certo la sensazione di orrore, terrore, paura, morte, confusione, spossessamento, dolore è resa in modo molto chiaro, ma secondo me senza sentimento: Picasso ha pensato a cosa voleva dire e l’ha detto, ma non l’ha sentito.
Questo penso…
Poi c’è Dalì (e lui invece sì che mi piace… surreale e definitivo, come un certo Goya, quello visionario e potente visto il giorno prima), Mirò (ovvero mio cugino di 5 anni che un pomeriggio si diverte coi colori), Boccioni e tanti altri…
Ma soprattutto c’erano i miei occhi e le idee che si muovevano.
Si possono fare tante belle cose nella vita … e da lunedì ri-comincio anch’io!

Nessun commento: