martedì 5 agosto 2008

4 mesi senza

4 mesi senza scrivere una riga, non perchè non sia successo niente... anzi, ci sono stati grossi cambiamenti, qualche successo, qualche frustrazione, qualche riflessione... ed è questo che mi stupisce: nel fluire delle "cose da fare", il robottino dimentica di pensare...
E più che dimenticare, trova poco interessante quel che ha da pensare, trova poco appetibile andarlo a dire in giro, trova che c'è chi lo dice meglio, chi lo dice prima... E allora BASTA!

4 mesi. Una volta A. mi disse che Era il TEMPO massimo durante cui due persone potevano star separate senza che il loro rapporto ne risentisse. Disse proprio così...
Era il suo modo vigliacco di prepararmi al distacco. Cuor di leone...
Io a cosa mi sono preparata in questi 4 mesi?
Cosa ho "macinato"?
Il semolino ancora non si vede...
Aspetto.
Intanto posto questa:

Più che una donna
Occhi grandi
sorriso incerto,
avanzi a passi larghi
e t’abbottoni.
Più che una donna
sembri un magma informe
che chissà se scotta…

Sei una contraddizione
in termini
e non lo sai o fingi
che sia giusto.
Più che una donna
sembri un animale stanato
senz’armi.

Era solo un gioco
sentirsi tristi. Romantico
e infantile come i gesti
delle tue mani rosse.
Più che una donna
sembri - e sei - un punto
di sospensione…

Hai camminato molto,
solitaria e inquieta. Hai taciuto spesso,
tracciando il perimetro
alla tua ombra. Hai capito.
Più che una donna sembri la spinta
prima del salto,
lo slancio o l’abbandono.
Più che una donna
sembri un pozzo profondoma d’acqua inquieta e saporosa.

venerdì 18 aprile 2008

Si va in scena!!!!!

Per la serie "Stramma come non l'avete mai vista!"

Il 9 e 10 maggio ore 21.00 al Teatro 33 in Via Gran Paradiso, 33 a Roma...
la compagnia MALA NOTTE debutta con lo spettacolo


SPIRITO ALLEGRO

di N. Coward
PARTECIPATE NUMOROSI, SI'ORI E SI'OREEEE,
CI SARA' DA RIDERE!!!







Poi dici che non comunicano...



...conscio e subconscio, dico!


Stanotte ho fatto un sogno "difficile" (sia da raccontare che da vivere) e nel sogno sognavo di svegliarmi e di spiegare il primo sogno. Tutto sognando!

E notare che la spiegazione filava...

Dunque iniziava tutto con un viaggio in America, dove il mio amico G. che avrebbe dovuto ospitarci, prima si mostrava estremamente gentile e poi ci mollava in casa di gente sconosciuta.

Lì io mi prodigavo in performances da perfetta imbranata, franando su tavolini pieni di ninnoli e gingilli costosissimi, facendo danni e figuracce, poi prendendo in prestito un paio di scarpe (o ciabatte?) che alla fine inzaccheravo tanto da vergognarmi a restituirle. La padrona di casa mi parlava con gentilezza ma si vedeva che si sforzava e io mi affannavo a chiedere scusa un mucchio di volte, eppure la sensazione di errore rimaneva tale e quale.

Durante quei giorni americani la mia preoccupazione principale era che lo zio Max non desse di matto, non si annoiasse. Ma perchè mi preoccupo tanto? - mi chiedevo, eppure rimanevo preoccupata.

(Fn qui riconosco che gli elementi America e G. li ho pescati dalla telefonata avuta ieri con Vale; il viaggio, le preoccupazioni per Max e il comportamento di G. riemergono dall'ultimo viaggio a Ferrara).

Poi all'improvviso la scena cambia: mi trovo in un posto un pò fangoso dove c'è uno stupido mercatino di cianfrusaglie che neanche io riesco a trovare interessanti e Max prima mi volge la schiena precedendomi e/o fregandosene di me, poi mi aspetta e mi abbraccia. E' pensieroso e parliamo un pò, ma restiamo in qualche modo lontani e separati...

A un certo punto le bancarelle spariscono, il fango aumenta , ora ci sono anche i miei genitori con noi, Marco, la mia figura paterna a teatro, e un cugino (buono) di mia madre che non vedo da secoli.
Lui ci dice che dobbiamo stare attenti perchè quel fango è determinato da infiltrazioni di acque di scolo e che dobbiamo cercare di eviatre le pozze.
Ok - dico e mi guardo i piedi. Non ho le scarpe.
Tutti le hanno, io no.
Dapprima gli acquistrini sono piccoli, penso che sarà facile saltarli e inizio a camminare abbastanza certa di schivare "il pericolo", poi diventano sempre di più. A un certo punto mio padre mi si affianca e io faccio un saltino, senza una grossa spinta, come se pensassi di saltarli uno per uno, non tutti insieme. Invece riesco a volare sopra tutte le pozze senza sforzo, ma come a rallentatore. Io stessa non mi capacito di come sia possibile, eppure plano sopra quell'acqua sporca. Mio padre mi dice qualcosa, ma non mi ricordo che.
Poi le pozze diventano veramente enormi. Se gli altri ci finiscono dentro poco male: con le scarpe non prenderanno batteri nè malattie, ma io no.
Un bel problema!
Vedo una montagnola laterale, asciutta. Penso di arrampicarmi là sopra, di aggirare gli ostacoli, ma appena salita noto un piccione morto (che schifo!) proprio dove avrei dovuto cammminare io e vengo presa dal panico. che faccio ora?
Mio padre mi dice Dai! Max mi dice Dai! (ma dopo un pò si rompe e cammina avanti).
Io sono preda del panico e dello schifo per colpa del piccione (che però mi stupisce ancora non puzzi) e provo a saltare...
Il sogno si interrompe lì!
O meglio, il primo sogno! Perchè nello stesso sogno, mi svegliavo e interpretavo quello che era accaduto nel primo sogno: ossia difficoltà piccole che diventano più difficili da gestire e superare, la vicinanza di chi mi vuol bene ma da cui mi sento in qualche modo lasciata a me stessa...

Insomma, poi ditemi che non se le fanno due chiacchiere insieme Mr conscio e Mr Subconscio...!
Ma la domanda resta: dove sarò atterrata dopo quel salto?
E... chi mi ha tolto le scarpe???

Questi e altri interrogativi alla prossima puntata...

giovedì 10 aprile 2008

Mi perdo



Posso rinnegarmi ogni giorno,
fingere ogni notte,
ma le mie mani si muovono
come sai…
e io mi perdo.

venerdì 4 aprile 2008

Domani è...

Domani è

1. sabato! Giorno in cui non si lavora e non si ozia!

2. un pò incerto, date le contingenze...

3. un trans incinto attraverso provetta (e un pò la cosa mi "sgomenta", diciamolo!) le cui foto campeggiano su libero...

4. il giorno in cui nessuno deve rimproverarmi (capito???!!!)

5. il giono che di solito dedico alla fila alla posta. (Ognuno si diverte a modo suo, d'altro canto!)

6. la data in cui devo cominciare a preoccuparmi di non aver ancora imparato bene la parte, visto che tra un mese si va in scena!

7. sempre domani

8. un soffio: la settimana lavorativa dura di più, mica vale!

9. il giorno che passo più tempo col mio amore e per questo diventa un giorno speciale

10. il ricordo di quella mia compagna di classe che teorizzava futuri sentimentalmente nefasti per chi la sera non aveva nessuno con cui uscire (e infatti...)

11. il giorno che ho sempre dedicato alle amicizie, alle frequentazioni, allo svago e a me stessa (quante maschere facciali, peeling e cavoli vari annovero nell'annuario dei mie sabati passati, eh, Fra'?!)

12. il giorno in cui dovrò fare violenza su mio fratello per accompagnarmi a comprare quel xxxxx... che da un pezzo ci penso!

13. il 29esimo compleanno di zio Max e per lui ho virtualmente preparato questa (virtualmente, sennò mica veniva così bene! :-)!!) 'GURI!

mercoledì 2 aprile 2008

Accademia Pessoa

Ho deciso di fare un pò di "scouting comodo"! Nel senso che non potendo scoprire nessun nuovo talento inedito, almeno mi premurerò di segnalare libri/autori già editi ma poco conosciuti e ancora non osannati. Dunque qui non sentirete mai parlare (bene) di Baricco, Benni et similia.
Da un paio di giorni sto leggendo un romanzo intitolato "Accademia Pessoa" edito da Einaudi, autore Errico Buonanno. Giovane (ha quattro anni meno di me! GRRR), qualificato (fa editing per la Marsilio) e interessante (il suo romanzo, tra l'altro il suo terzo romanzo!, lo dimostra).

Cos'è l'Accademia Pessoa? Un'associazione i cui soci, delusi dai propri insuccessi letterari, hanno rinnegato la letteratura. Un'associazione di vendicatori...

A pag. 32 si legge:
"(...) sopra la sesta pagina dei maggiori quotidiani nazionali, era pubblicata la seguente nota: Cercansi amanti del caffé corretto, dei progetti infiniti, della sconfitta e dei libri interrotti. Viene costituita, nella città meno opportuna ai sogni di dominazione, l’accademia per naufraghi della letteratura Fernando Pessoa, che ha come scopi il vuoto a perdere e lo sperpero, il nulla e la scomposizione. Vogliamo inoltre la conquista di tutto il mondo letterario per distruggerlo, ma garantiamo che quest’ultima avverrà nel modo più pacifico e rassegnato mai possibile. Chiunque si riconosca nel nostro programma, chiunque odi i libri e abbia intenzione di aderire, è pregato di non rivolgersi a nessuno e lasciar fare al grande padre il Tempo, che lo sprofonderà nel nostro gorgo e finirà per trasformarlo nel più efficiente degli impiegati e nel più trascurabile degli uomini".

Insomma, un proclama contro la letteratura da parte di chi dalla letteratura era stato affascinato e deluso sopra ogni altra cosa. Un proclama contro la traditrice!
Poi gli associati passano all'azione (p. 33): "(…) si divertivano declamando ad alta voce i propri romanzi nel cassetto e si dicevano che, in fondo, non importava stabilire se la Pessoa avesse avuto davvero successo.
(…) Strizzavano l’occhio agli impiegati, abbandonavano edizioni economiche sulle panchine dei giardini. Chi lavorava in qualche casa editrice, andava avanti a rifiutare dattiloscritti come aveva sempre fatto, chi aveva spazio sui giornali elogiava romanzi mediocri e distruggeva quelli validi.
Essere parte del complotto significava semplicemente procedere per inerzia, seguire la massa, condurre una vita monotona e contribuire in qualche modo alla deriva inevitabile della letteratura universale. Il piccolissimo contabile Juan Monteiro, autore, tra l’altro, di un romanzone interminabile che non mancò di rimanere interminato, La sorte in banca (storia melodrammatica di uno scrittore che vede rifiutarsi ogni dattiloscritto dagli editori finchè non invia per errore i fogli della contabilità) così descrisse quei giorni eroici e inconcludenti (…)
".

Ma in questo romanzo - che è un giallo, avevo dimenticato di dirvelo?! - la letteratura non verrà distrutta... perchè come solo ciò che è davvero naturale, vitale, come ciò che possiede forza vitale in sè, sa fare, anche la letteratura e la scrittura sapranno rigenerarsi, trovare una strada per la sopravvivenza... e anche per la sopraffazione!
Un romanzo di vendetta, allora? difficile dirlo adesso, sono ancora a metà... lascio la suspance!

Intanto vi chiedo: Vi piacevano I Promessi Sposi? E vi piacerebbe leggerne il seguito? Buonanno se lo inventa, e riflette in questo modo sulla letteratura alta e bassa, sui prolifici e su chi non lo è sttao (come Manzoni), sulle intenzioni, i successi, gli insuccessi, i tentativi...
Come si fa a invidiare uno più giovane di te, se ha avuto una buona idea, si avvale di buone argomentazioni e di una scrittura solida, curata, acuta?
(PS: me lo chiedo io nei suoi confronti e se lo chiede anche lui per bocca dei suoi personaggi... Le risposte? L'ho detto: lascio la suspance!)


mercoledì 26 marzo 2008

turilla

Oggi ho voglia di attaccare turilla! E se non sapete cosa vuol dire chi se ne importa!


E se vi chiedete perchè... beh, rimarrete col dubbio: le motivazioni sono scognite anche a me! E se vi chiedete ma che m'è preso oggi, chè parlo così, vi dico: leggetevi un bel libro di Camilleri e parlerete così pure voi!



Salutamo, commissario!





ps: Che consiglia lo strammoscopo?
GRATT GRATT GRATT

lunedì 17 marzo 2008

Muoviti!

Mi guardo le mani
La linea della vita
Della mente.
Quella dell’amore.
Strana linea che si snoda parallela
Sulla pianura del mio palmo.

E resto ferma.
Muoviti Muoviti!

In un modo che non accetto
e mi dà noia.
"Muoviti! Muoviti!" - mi grido,
ma fatico a capire
cosa fare e dove
dove andare
andare e come
come vincere...
vincere...
vincermi...

giovedì 13 marzo 2008

Ferrara è un buco!

Ferrara è un buco!
Forse perchè è la città che ho visitato peggio in vita mia... con annoiato passo lento. Ma la testa... quella no, correva!
Ai compagni di viaggio, a quell'idea avuta prima di partire e che non sono riuscita a fissare su carta, alla mia ernia grossa come un mandarino (quando diventa un melone comincio a preoccuparmi, non prima, giuro!) e a NOI!
Noi che a volte suoniamo due musiche diverse, tu l'appassionato country di Cash e io il tristanzuolo grattato di Battisti. Due mondi diversi. E nessun giudizio di merito. Solo una cosa che ho paura a chiamare distanza e che distanza è...
Sbaglio?
Se sbaglio, correggimi! Non voglio altro...
E invece no, quante ne voglio. Quante ne voglio di cose, soddisfazioni, successi, appalusi... Mi rodono. E grattano e punzecchiano.
E a volte il tuo modo di spronarmi ci cozza contro e allora mi devo fermare.
Perchè sono confusa. Colpa delle sabbie mobili del pensiero.

Poi - all'improvviso e non con me - torni protettiva, mia calda coperta patchwork, e so che nome dare a tutto. E tutto ha i contorni e le sfumature che deve avere...
Ecco, volevo dire questo. Se hai letto... non turbarti.
Questa sono io...

mercoledì 16 gennaio 2008

Ha da passa' a nuttata

Iniziato l'anno, insieme inizia una nuova "avventura". L'agognato stage, la possibilità di farsi notare in un settore (un altro!) che da sempre mi affascina e attrae con l'odore dei libri e la malia delle copertine.
E' un editore piccolo. Facciamo microscopico, vah. E' una piccola possibilità. E' un editore forse più giovane di me, forse più coraggioso, con le idee più chiare. Con competenze e conoscenze adeguate. O solo col papino in grado di sborsare denaro per compare un giocattolino costoso al figliolo? Mi rifiuto di crederlo. Mi rifiuto perchè sarei peggio di Padoa Schioppa.
VOGLIO - DESIDERO - credere che ci sia un fuoco ardente e ardimentoso a brillare negli occhi che mi scrutavano l'altro pomeriggio. Desidero che nei miei ci sia la stessa fiducia.
E ho voglia di allentare un pò la presa sulle mie disgrazie, oggi. Magari di andarmi a comprare qualcosa nel pomeriggio, per concedermi una soddisfazione e un respiro.
Ieri ne ho avuto già uno, piccolo e godurioso, alle prove di teatro.
E magicamente alla fine di una giornata piena come un uovo non la sentivo proprio quella stanchezza che tutte le sere mi si avviluppa addosso.
Forse ce la faccio. A uscire da questo momento difficilotto, che dura da più di un momento...
Forse ce la faccio a parlarmi con fiducia...
Ma sì, dai! :-)
"Ha da passa' a nuttata!".