domenica 30 settembre 2007

Premiazioni


Sabato sono stata a una premiazione.

Detta così è un pò riduttiva, in realtà.

Ricominciamo: sabato sono stata invitata alla premiazione del concorso letterario cui avevo partecipato e durante la quale mi hanno premiata.

Detta così suona un pò roboante, in realtà...

Ci riprovo?

Sabato sono stata tre ore seduta dentro un teatro parrocchiale ad aspettare che chiamassero il mio nome e mi consegnassero un diplomino con su scritto "menzione di merito a Stramma Strammarelli per la sezione narrativa". In più, mi hanno dato a sorpresa anche un astuccio in legno contenente una penna, un portachiavi e un accendino in (finta) radica di noce... IRRICICLABILE! (Peccato! Natale si avvicina!).

Forse c'era un messaggio subliminale in tutto questo (tipo Datte foco!) ma non l'ho voluto cogliere e, agguantato il meraviglioso premio, me la sono battuta. Avevo la testa in fiamme e forse pure un pò di febbre. Sarà stato il freddo preso la sera prima? O i fiumi di retorica e autoincensamento che gli organizzatori hanno riversato su se stessi e sul concorso a fiumi?


Non so... l'unica cosa certa è che davanti a me un ragazzetto in giacca e cravatta non riusciva a stare fermo, evidentemente era troppo emozionato. Gli avrei voluto dire "Guarda che è solo un pezzo di carta..." invece me ne sono rimasta zitta zitta a guardarlo. E ho pensato che quell'agitazione ormai non mi prende più durante le premiazioni, ma ancora e sempre in quei periodi in cui sto per iniziare a scrivere qualcosa. Però sento che L'IDEA mi manca e sono insoddisfatta. Mi pare di guardarmi allo specchio senza vedermi, come "disse" Magritte, mi pare che potrei volare e invece cammino (quando non striscio).





Poi avevo adocchiato quella casa editrice... ma oggi scopro che forse chiede il contributo per la pubblicazione. Però la notizia è fornita insieme a un'altra notizia sicuramente falsa (dicono che non assegnano codice ISBN e invece lo assegnano eccome!)... Allora penso "Magari è una boiata pure quella del contributo", "Però se questo editore è "conosciuto" per essere prezzolato, allora chi viene pubblicato... E all'improvviso tutto si complica in rivoli e riflessioni ripiegabili come buste da lettera e inevitabilemnte MI PERDO PENSANDO E SMETTENDO NON MI RITROVO...

che devo fare?

Conoscere è la strada. Sapere e nformarsi.Darsi da fare. Mettersi in ballo: E' PROPRIO NECESSARIO "BALLARE"!

venerdì 28 settembre 2007

Angolo poetico

Questa è una delle poesie più belle, e calzanti, che mi sia mai capitato di leggere.

E non è solo questo...



Godetevela,

in una giornata in cui la pioggia è sottile

e sembra raccontare il segreto dell'uomo.



"I giorni son sempre più brevi

le piogge cominceranno.

La mia porta, spalancata, ti ha atteso.

Perchè hai tardato tanto?



Sul mio tavolo,dei peperoni verdi, del sale, del pane.

Il vino che avevo conservato nella brocca

l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.

Perchè hai tardato tanto?



Ma, ecco, sui rami maturi, profondi

dei frutti carichi di miele.

Stavano per cadere senz'essere colti

se tu avessi tardato ancora un poco".

Nazim Hikmet



...e il segreto di Dio.





Ultimissime dallo Zoo

Ieri sono passata allo zoo, non andavo a portare le noccioline alle scimmiette ammaestrate, ma a prendere un pò di mangime per me.... e invece che mi riporto a casa? Un sacchetto pieno di pettegolezzi e notizie allarmanti. Torno - ovviamente! - a casa col sorriso, pensando "Beh, ho fatto bene a scappare via!".
Ma poi ci ripenso... c'è una frase che proprio non mi va giù, quella di Mr gay che mi riferisce delle aspirazioni infruttuose di FDF a ricoprire il mio ruolo...
Ma ora io dico: "FDF, bella - si fa per dire - dello zoo, ma che ci hai preso gusto??? Appena oltre la soglia, hai tentato immediatamente di soffiarmi il posto?... Eh,nooo! Mica si fa così: ci vuole impegno. Competenza. Saperci fare.... Meno male che se ne sono accorti, FDF, che tu non puoi lucidarmi manco gli stivali!!!!".
Senza rancore
Strammetta

giovedì 27 settembre 2007

Lento ma forte


E' lento ma forte questo desiderio di mettere assieme e di capirci qualcosa. Sale piano, dopo giorni di completo nulla. Poi arriva e ti chiede il massimo dell'attenzione. E allora devi scrivere, devi correggere, devi stampare, rileggere, scarabbocchiare, strofinando il foglio in su e giù, concentrata.
E ti scordi degli altri, che a volte diventano ostacolo, e ti sforzi al lavoro di non pensare che hai lasciato indietro qualcosa di più grande, e ti chiedi Sarà giusto? Farò bene? Cadrò, facendomi male, là dietro, dov'è più molle, o potrò sorridere, alla fine, e dire In culo a tutti! Avevo ragione io!

Per ora è così. e in un certo senso, sono pure felice...

mercoledì 19 settembre 2007

SE...

Se fossi un pittore oggi dipingerei una parete tutta bianca di colori accesi, macchie come urli e fessure per bottoni che incatenino i ricordi.
Se fossi un ritrattista mi farei un ritratto mentre non guardo e il mio viso sarebbe un puzzle che si va componendo come una canzone, a poco a poco.
Se fossi acqua che scorre, gorgoglierei mai silenziosa, dilagherei nelle pianure, sommergerei quel che offende la vista e non mi farei capire.
Se fossi uno scrittore invnterei una storia semplice, che non interessa nessuno, tranne il buon Dio. La storia noiosa di una vita piana su cui sorgono costruzioni che accarezzano la terra e alberi e fiori che la puliscono.
Se fossi dentro un altro corpo, lo sfrutterei al meglio. Oppure lo castigherei, per insegnare qualcosa al mondo.
Se fossi canto, forse parlerei di libertà o forse del terrore.
Di mani che tremano e parole che si rifiutano di trovare la via per essere voce.
Se fossi paziente rimetterei insieme i pezzi che si son rotti, lavorando piano, con guanti e colla, come è descritto passo passo sulle riviste di settore.
Se fossi parete, puzzle, pianura, canto muto, vaso rotto, corpo fratto
se fossi... se fossi matto?

venerdì 7 settembre 2007

Bilancio della settimana

Bilancio della settimana: riposante, con picchi di insoddisfazione per la consapevolezza di poter fare di più e picchi di soddisfazione per aver fatto meno (di quanto mi si chiedeva allo zoo).


La Luna consiglia: ricordate il vecchio adagio: chi si accontenta GODE!