E' Natale e a Natale si può dare di più...!

ovvero il diario di Stramma. Racconti e storie (mie e di altri)
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Questo w.e. ho mandato in pensione la mia Uno: aveva 18 anni.
Un sacco di guasti ricorrenti e infiltrazioni d'acqua quando pioveva. E mai mi sarei aspettata che mi dispiacesse così tanto svuotarla di tutti gli orpelli che la riempivano e dirle Ciao Ciao...
(fase in cui: Mi sento un verme... solitario).
E poi mi dico "vabbè, mica era la nonna, che ho messo in ospizio... No, niente nonna... direi quasi un'amica che non sapevo mi stesse simpatica...).
Poi sono stata alla fiera del libro di Roma. C'erano tanti (forse tutti) i piccoli editori del panorama italiano. Ho parlato molto, con quelli che mi davano chiacchiera (fase in cui parlo paradossalmente in romanesco) e ho comprato tanti libri, spendendo ...troppo (fase in cui mi curo le insoddisfazioni con l'accumulo di oggetti materiali).
Poi ho assistito a una premiazione. Avevo partecipato al concorso Laboratorio Gutenberg (sono arrivata settima - fase in cui mi girano vorticosamente) e visto che ero lì...
Hanno letto il racconto vincitore.
Racconto brutto come raramente mi è capitato di leggere/ascoltare, racconto verboso, ampolloso, senza la minima qualità stilistica... Perchè l'hanno premiato? (fase del dubbio profondo). Chi può dirlo...
Ma soprattutto dove hanno pescato la sedicente attrice che ha letto in modo pietoso il racconto di cui sopra?????
Non sapevo che esistessero attrici dislessiche... (fase dell'ironia sardonica).
Peccato non ne ricordi il nome perchè mi avrebbe procurato una goduria immensa sparare a zero su 'sta tipa (fase in cui non mi sta bene niente e non voglio starmene zitta!).
Parteciperò il prossimo anno? Chissà, se riesco a scrivere un racconto brutto, magari sì...
Intanto me ne vado in giro con la mia macchina nuova. O meglio vecchia... O meglio nuova, ma già vecchia. E brutta quanto un furgoncino per il trasporto di piccoli attrezzi. Brutta e antipatica. Fea y mala! Ma non tengo dinero e quindi me la dovrò far piacere (fase in cui un uovo sodo proprio non mi va giù...).
Così, ho deciso che almeno la farò rendere: ci scriverò su "Svuoto cantine" e TROVERò FINALMENTE LA MIA STRADA!!!!
Poi magari potrei ingrandirmi... "Riparo coltelli, forbici, coltelli da prosciutto.... Riparo macchine a gas, trovo i ricambi per la tua macchina a gas... Signore, accorrete...." (fase in cui ho visioni titaniche)
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"...mi sono sentito domandare da un ragazzo: Ma allora, cosa dobbiamo scrivere per essere pubblicati?, e la risposta è: Per piacere, accettate il rischio di non essere pubblicati". Perchè se volete essere autori è un conto. Se volete divenatre dei fornitori di testi è un altro mestiere."
Da Musso, Davide Voglio fare lo scrittore, TerrediMezzo editore
intervista a Giulio Mozzi (Sironi editore)
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Sono tanto nervosa che vorrei spaccare il mondo. O chiunque mi trovo davanti.
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Pubblicato da Stramma alle 09:32 0 commenti
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Che strana giornata, quella di ieri!
Mi sono persa un ammortizzatore per strada. Di conseguenza la macchina fa un casino della miseria quando
a) prendo buche
b) faccio curve
c) vado dritta
d) mi fermo
Quando l'ho perso manco l'ho capito (Donne al volante, dateje 'na badante...!), ma adesso che me l'hanno detto - non so perchè - visualizzo 'sto ammortizzatore come fosse un grosso fagiolo pulsante, un filtro morbidone che serve a farmi rimbalzare delicata sul mio stesso sedere e sul sedile... Un coso delicato come che so? un rene... Mi sono persa un rene, Dio mio! Devo portare la Uno in dialisi... cioè, dal meccanico!
Ieri sera al telefono ho risposto a voce più alta del (mio) solito, sapendo che era "il zio Max", tutta contenta di sentirlo per dirgli dell'ammortizzatore-rene finito chissà dove, ma a lui giravano e mi ha attaccato una solfa infinita sul non fare la stupida... Che io detestooooo!
Lasciamo stare che io sono una persona paziente (perchè ridete?), so che attraversa un periodo difficile al lavoro e così l'ho lasciato parlare un pò, poi l'ho minacciato per il futuro: se ci riprovi a parlarmi così.... Da un orecchio è entrato e dall'altro è uscito! Vabbè, è bello capirsi! Per punizione non gli ho neanche detto del rene...
Attacco e vado a vedere Voyager.
Parlavano di un ragazzino americano che, già dall'età di due anni, ricorda di aver vissuto un'altra vita e del fatto che, nel corso del tempo, tanti dei dettagli che aveva raccontato sono stati confermati attraverso laboriose ricerche.
Conclusione del servizio, con super domanda a un esperto che aveva in qualche modo suggerito l'idea che forse più che di reincarnazione si poteva parlare di "poteri medianici": "Secondo lei è più paranormale questo o quello?". Risposta non risposta e cambio argomento.
E allora la povera Stramma ha davvero strammato...!
Già è un tipo che se le dici "Uh, guarda: ma allora è vero che gli asini volano, gli angeli custodi esistono, la scrittura meccanica è un fatto, e cose così..." lei guarda in su, si guarda intorno e subito dopo le mani e poi comincia a fare: "Ohhhhhh!"
"Uh, guarda, in questa casa è morto un tizio e ora in certe notti particolari torna a vedere chi ha spostato le sue cose".
E lei: "Ohhhhhh!"
"Uh, guarda, c'è Veltroni, il vincitore delle primarie. Chi se lo aspettava?"
E lei: "Ohhhhhh!"
Per farla breve iniziano a parlare di un tizio, tale John Tintor che, tra il 2000 e il 2001, lasciò una serie di messaggi su internet dicendo di essere tornato dal futuro per una missione speciale (recuperare un computer IBM 5100) grazie a una macchina del tempo di cui forniva strane foto. Per sei mesi scrisse su un sito rispondendo alle domande degli altri utenti, senza mai cadere in contraddizione e fornendo notizie su cosa sarebbe accaduto fino al 2036, anno della sua vita real-attuale.
Il servizio tendeva a mostrare soprattutto le consonanze tra quanto Tintor (il suo Nick: Timetraveler_0) diceva e fatti dimostratisi reali... poi si cambiava fumosamente discorso.
Per fortuna che c'è internet e che un sacco di gente s'è già occupata di questa faccenda, andando a verificare ma anche a smentire le parole di quest'uomo. Su wikipedia si trovano parecchie informazioni (per chi volesse approfondire) ma una tra tutte mi ha incuriosito e lasciato una strana sensazione addosso, nei panni.
Riporto la trascrizione in italiano del post di Tintor a proposito degli esperimenti svolti al CERN di Ginevra:
"I miei commenti sul CERN si riferiscono agli acceleratori di particelle e ad altre questioni che sono affiorate in passato. La più grande scoperta scientifica per la distorsione controllata della gravità avverrà al CERN nel prossimo futuro. Diavolo, non abbiamo nemmeno affrontato la compressione di campo "Z"!"
Ora che io sia una profana in materia è perfino sciocco sottolinearlo (che sono la distorsione di gravità, il campo zeta???), ma che su acceleratori di particelle sia a Ginevra che a Frascati o a Vienna si stia lavorando è un fatto....
Due anni dopo la comparsa di questo strano personaggio (viaggiatore reale o di fantasia?), ossia nel 2003, il CERN annuncia di essere sulla strada per poter ricreare buchi neri in laboratorio: i buchi neri sarebbero una condizione necessaria (ma non sufficiente) per i viaggi nel tempo.
Tintor dice inoltre che nel 2008 al CERN si sarebbe dato il via a un nuovo esperimento, prosecuzione spinta del precedente.... Il CERN oggi conferma la notizia.
Forse le informazioni su Internet sono un pò sballate o cialtrone tanto quanto quelle che ha dato Voyager ieri sera (o io adesso), ma vorrei capirci qualcosa...
Se il tizio ci ha preso su questo punto, perchè non dovrei credere che anche la guerra civile americana o le bombe russe che faranno 3 milioni di morti nel 2015 siano vere?
E' che mi fa paura...
Penso ai milioni di progetti che ho, penso che non c'è posto per bombe, morti, guerre (altre guerre) in tutti questi progetti, penso che il 2015 è così vicino e che noi possiamo così poco, rispetto al giro di denaro e potere che vola molto più in alto delle nostre teste. E che spesso è proprio con le nostre teste che gioca…
Zio Max, se mi rassicuri, ti perdono pure la telefonata “sco” di ieri sera…
Pubblicato da Stramma alle 11:26 2 commenti
Etichette: farneticazioni, pazzesco, tempo
- Ciao, come va? Sei di corsa?
- Tutto ok. No, dimmi…
- No, niente. Ho appena letto un racconto di uno, su Ozoz.
- Uhm, che dice?
- Ma, niente… la solita storia del maschio porco che spera di trombare, ma la donna ha le mestruazioni e…
- Oddio, non dire quella parola!
- E vabbè, scusa. …ha le cose sue!
- Uch…
- Le sue amichette?
- Daiiii!
- Visite? Dolori benedetti? Mar Rosso? Strada interrotta per lavori? Fiumi di parole…
- La finisci???!!!
- (ride, ma cerca di non farsi sentire)
- E insomma?…
- E insomma… Niente! Il solito racconto con al centro una lei, incomprensibile a detta di lui, perché si emoziona davanti ai film, perché crede nell’amore…
- Ah, una come te! Che piange per quella cagata di Saturno contro…
- Invece era bello!
- Un film di frocioni.
- E allora? Eppoi non era un film sull’omosessualità, semmai sull’eutanasia! La storia non sarebbe cambiata di una virgola se si fosse trattato di un uomo e una donna!
- E invece sì, visto che alla fine c’è tutta quella parte sul tenersi le cose del morto e l’accettazione del fidanzatino da parte dei genitori.
- E invece no, visto che poteva trattarsi tranquillamente di una coppia di fatto ma eterosessuale!
- Sì, va bene va bene… (intanto smanetta al computer)
- Dice “Mi prendevo il mio e buonanotte”
- Chi?
- Quello del racconto.
- Che dice?
- Mi prendevo il mio e…
- E che significa?
- Che scopava e buonanotte ai suonatori, come si dice dalle parti mie!
- Bravo!
- Sì, bravo stronzo! Ma perchè voi maschi del cavolo credete di poter essere gli unici a prendere il “vostro”? Ma poi il “vostro” che? Vostro se ci va di darvelo, belli! Vostro in comodato d’uso!
- (ride soffocato)
- A me mi fa incazzare ‘sto fatto che vi raffigurate come dei “depredator”! Maschi dominanti che prendono quello che vogliono e con maggior gusto se la donna in questione vi guarda con occhi adoranti.
- Il depredator?! Tra un po’ mi parlerai pure dell’”inseminator”, no perché mi vado a fare due popcorn per gustarmi meglio ‘sta performance!
- Ma non fare il cretino! Sai bene cosa intendo: pure a noi ci piace godere!!!!
- Lo so, me ne sono accorto che ti piace…
- No, non solo a me! A TUTTE ci piace! Però pare che sia un privilegio solo vostro quello di poterlo dire, e mo’ pure scrivere, necessariamente utilizzando volgarità come scopare, prendere, mestruo… Ma fatevi un esame di coscienza, maschietti belli. Chè alla fine, cinque minuti di godimento sono la sola cosa che vi riesce di darci, per il resto nada de nada… Siamo noi che cerchiamo, scaviamo, trivelliamo più in profondità che per estrarre petrolio, alla ricerca di qualcosa che non sia… che non sia… e manco la troviamo ‘sta cosa. Io non trovo manco la parola!
- Forse perché non hai ben chiaro il concetto.
- Non ho ben chiaro che cosa? Non trattarmi come una di quelle cretinette con cui uscivi prima, eh? Una di quelle come la protagonista del racconto di quel tizio. Io… Io… E smettila di smanettare al computer mentre parli con me!
- Va bene. Solo che stavo masterizzando l’ultimo dei Negramaro, quello che mi avevi chiesto… quando? Ah, sì. Ieri sera!
- L’hai già fatto? Veramente?
- Certo. Lo schifoso depredator ha buona memoria, soprattutto considerando che userà questo Cd come ricatto sessuale…
- Che stronzo che sei! Ti amo tanto.
- Eh… E meno male che l’hai capito!
Pubblicato da Stramma alle 11:51 2 commenti
Etichette: Racconti in bozza
Pubblicato da Stramma alle 15:09 0 commenti
Etichette: Diary, Fogli di carta
Questa è una delle poesie più belle, e calzanti, che mi sia mai capitato di leggere.
E non è solo questo...
Godetevela,
in una giornata in cui la pioggia è sottile
e sembra raccontare il segreto dell'uomo.
"I giorni son sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perchè hai tardato tanto?
Sul mio tavolo,dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tardato tanto?
Ma, ecco, sui rami maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senz'essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco".
Nazim Hikmet
...e il segreto di Dio.
Pubblicato da Stramma alle 10:11 0 commenti
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Ieri sono passata allo zoo, non andavo a portare le noccioline alle scimmiette ammaestrate, ma a prendere un pò di mangime per me.... e invece che mi riporto a casa? Un sacchetto pieno di pettegolezzi e notizie allarmanti. Torno - ovviamente! - a casa col sorriso, pensando "Beh, ho fatto bene a scappare via!".
Ma poi ci ripenso... c'è una frase che proprio non mi va giù, quella di Mr gay che mi riferisce delle aspirazioni infruttuose di FDF a ricoprire il mio ruolo...
Ma ora io dico: "FDF, bella - si fa per dire - dello zoo, ma che ci hai preso gusto??? Appena oltre la soglia, hai tentato immediatamente di soffiarmi il posto?... Eh,nooo! Mica si fa così: ci vuole impegno. Competenza. Saperci fare.... Meno male che se ne sono accorti, FDF, che tu non puoi lucidarmi manco gli stivali!!!!".
Senza rancore
Strammetta
Pubblicato da Stramma alle 10:04 0 commenti
Etichette: Cattiverie
Pubblicato da Stramma alle 08:32 0 commenti
Etichette: Diary, Fogli di carta
Se fossi un pittore oggi dipingerei una parete tutta bianca di colori accesi, macchie come urli e fessure per bottoni che incatenino i ricordi.
Se fossi un ritrattista mi farei un ritratto mentre non guardo e il mio viso sarebbe un puzzle che si va componendo come una canzone, a poco a poco.
Se fossi acqua che scorre, gorgoglierei mai silenziosa, dilagherei nelle pianure, sommergerei quel che offende la vista e non mi farei capire.
Se fossi uno scrittore invnterei una storia semplice, che non interessa nessuno, tranne il buon Dio. La storia noiosa di una vita piana su cui sorgono costruzioni che accarezzano la terra e alberi e fiori che la puliscono.
Se fossi dentro un altro corpo, lo sfrutterei al meglio. Oppure lo castigherei, per insegnare qualcosa al mondo.
Se fossi canto, forse parlerei di libertà o forse del terrore.
Di mani che tremano e parole che si rifiutano di trovare la via per essere voce.
Se fossi paziente rimetterei insieme i pezzi che si son rotti, lavorando piano, con guanti e colla, come è descritto passo passo sulle riviste di settore.
Se fossi parete, puzzle, pianura, canto muto, vaso rotto, corpo fratto
se fossi... se fossi matto?
Pubblicato da Stramma alle 09:07 0 commenti
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Ebbene sì, oggi è l’ultimo giorno allo zoo.
Ho buttato due cestini pieni di cartacce (fotocopie di comunicazioni fatte ai capi e ai colleghi con tanto di data, ora e firma della comunicazione stessa… tanto per non essere fregata!), ho mandato qualche mail di saluto a fornitori dimostratisi sempre precisi e solleciti, ho perso tempo, chiacchierando, girando su internet e pensando a lunedì prossimo, in questi ultimi quattro giorni, e ho aspettato OGGI.
Il 31 agosto. Venerdì.
Fine mese e fine settimana. Mi sembrava un segno positivo: la fine che è proprio la fine…!
In vacanza avevo maturato un piano perfetto: creare il caos! Ma quando l’ho partorito, avevo dimenticato che qui non è necessario impegnarsi troppo. Quindi sono stata ferma. E buona!
Tra un po’ saranno incasinati fino alla punta dei capelli e senza che io abbia contribuito un minimo…
E’ in qualche modo una soddisfazione al contrario: con me regnava il (semi)ordine, senza di me il marasma. I fornitori sapevano cosa dovevano fare, con chi parlare, come lavorare; gli allievi venivano informati, coccolati, “accalappiati”…
Chiederanno di me?
Chissà…
Sto ascoltando le mie sensazioni e sto scoprendo che, nonostante la felicità d’andarmene, una punta di dispiacere mi pervade.
Un po’ perché alcune tra queste persone mi dispiace davvero lasciarle, un po’ perché mi dispiacerebbe se a loro non mancassi allo stesso modo. E non intendo professionalmente.
A parte questo, sono contenta di non venire più a lavorare qui, a farmi maltrattare, a farmi sottopagare, a farmi insultare… Sarei scema se non lo fossi!
Come si dice? Partire è un po’ morire. Anche licenziarsi lo è. E ricominciare da un’altra parte equivale a rinascere, a “rifarsi nuovi”.
Bene! Non aspettavo altro, da un sacco di tempo…
Cambiare rapporti, dimostrarmi di essermi fatta più forte e più furba.
Nuova.
Sono pronta!
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Pubblicato da Stramma alle 13:23 4 commenti
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Ho deciso.
Mi è bastata una notte in cui ci ho veramente dormito su e la decisione è arrivata. Da sè.
E ho pensato che, se è bastato davvero soltanto dormire, allora vuol dire che era già tutto deciso.
Adesso sono in ufficio. Da quasi 5 ore, qualsiasi cosa accada mi riconferma che la decisione presa è quella giusta e se solo ci penso già mi sento sollevata... Che altro aspettare?
L'ipotesi? L'alternativa?
In questa fase non ne ho bisogno, anzi ho bisogno del contrario...
Martedì partiamo, io e zio Max. Ce ne andiamo a fare un faticosissimo giro della Spagna del Nord. E poi per tre giorni saremo nell'afosa e splendida Madrid.
Quando torno scrivo tutto. E inserisco foto.
E penso al futuro e ai problemi. Ma adesso no!
Non ce la faccio...
Sono stanca di questo posto, delle urla, delle cattiverie alle spalle, dei Giani bifronte... ecc. ecc.
Stanca e quindi cambio aria. E magari riesco a far combaciare i tanti pezzi del puzzle stando semplicemente più serena...
E a conti fatti so che, su tutto, il sogno di scrivere resta...
Pubblicato da Stramma alle 12:50 0 commenti
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Pubblicato da Stramma alle 11:31 0 commenti
Auguri virtuali in ritardo! Scusate, sposini, ma nei giorni precedenti ero troppo occupata a farmi i capelli!
Dall'immagine a lato potete dirmi se ne sia valsa la pena...
No, eh?! Lo dico pure io!
E' stata una giornata particolare...
Mai assistito a una celebrazione così lunga... e con un caldo che rasentava i 40°! Due ore di messa! Cantata!
SIGNOOORE, PIETA'''!!!!
Però durante la cena ho imparato una cosa che non sapevo, il PARADOSSO DI KIERKEGAARD.
Dice: "Se ti sposi, te ne pentirai. Se non ti sposi, te ne pentirai lo stesso".
E se resti a fare l'invitato per tutta la vita?!
Pubblicato da Stramma alle 13:19 0 commenti
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Pubblicato da Stramma alle 13:05 0 commenti
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Pubblicato da Stramma alle 14:38 2 commenti
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Negli Stati Uniti sono sempre più diffusi i love contract, accordi privati
tra colleghi di lavoro che hanno una storia d'amore. Con questi accordi, si
impegnano le parti a non nascondere la relazione, in modo da evitare
vendette se l'amore finisce, oltrechè a tutelare le aziende da conseguenti
cali di produttività.Che ne dite? Considerando quel che si vede IN TUTTI GLI UFFICI...! Se fossi un datore di lavoro lo proporrei!
Pubblicato da Stramma alle 16:27 2 commenti
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Ho un puzzle di tre pezzi. In premio una poderosa pacca sulla spalla, oltre a 13 metri di carta di riso e canna di Bambu’ della dinastia dei Ming, a chi li mette insieme in modo che abbiano un senso.
Primo pezzo.
Allo zoo entra un bel ragazzo, occhi neri penetranti e culetto alto... Anche la voce ce l'ha bella. In mezzo alla bolgia riesco a pensare solo questo. Punto! Stop! (Ma mi hanno preso a mazzate le ovaie ultimamente?!)
Quello chiede un’informazione, poi esce a telefonare.
Appena si allontana, Chioma cangiante (esponente dell'ala sinistra dello zoo, l’ala buona) mi fa: "Ma l'hai riconosciuto?!". E io strammando: "Ma chi?". "Quello!" - e me lo indica con gli occhi e un leggero movimento della testa plurisfumata."No, chi è?" – chiedo, mentre compilo in automatico pile di moduli. "Il ballerino più bravo di Ballando sotto le stelle. Si chiama Simone Di P***!!!... Balla nel programma che va in onda il sabato sera, quello con la Carlucci!" Avrei voluto fare una faccia più intelligente… Invece niente. Di sicuro le palpitazioni non mi sono aumentate. Peccato! Niente gote rosate o virginal pudore… Ahi, come son lontani gli anni in cui tremiti adolescenziali… Vabbè, taglio corto. Rispondo: “Boooh, io il sabato sera esco!”.
Pezzo n. dos.
Qualche giorno fa sono andata a fare un provino. Volevo partecipare a una trasmissione televisiva come concorrente per vincere qualche soldo e comprarmi… dipende… meglio pensarci poi, per scaramanzia…, ma quando arrivo lì – dopo che, badate bene!, mi avevano telefonato loro per fissare quell’incontro – mi dicono che le selezioni sono chiuse e che se voglio posso fare un provino “normale”. Faceva caldo e coi tacchi non stavo proprio da Dio… Dico sì e compilo un modulo, in un corridoio ventilato. Vicino a me sono sedute due ragazze. Una sola deve fare il provino, però.
E’ il suo sogno. Ed è agitata. S'è portata l'amica per farsi dare coraggio. E quella effettivamente si è immedesimata nella parte e sta lì a pomparla, dicendole: "Pensa che questa è la tua grande occasione! Pensa che è il tuo sogno e adesso hai la possibilità di realizzarlo". Io sgrano gli occhi, ma resto zitta. E poi dicono che sono stramma io!
E quella: "Giocati tutte le tue carte, capito?! Stai tranquilla, sorridi!" - e io non posso fare a meno di chiedermi "Ma quali carte!?". Ma resto lì.
Terzo pezzo (quello che non si incastra).
“Ah, ciao, Stramma! Io sono ***”. – mi fa allungando la mano verso di me.
“Ciao” – faccio io e ci tengo subito a precisare “Senti io non lo so che ci faccio qui. Cioè, non è che ci tengo!”
“In che senso?” – chiede lui, aggrottando le ciglia ed esaminando il modulo che ho appena compilato e stropicciato.
“Nel senso che non è il mio grande sogno! Cioè, nel senso, mi diverte l’idea, ma non è che mi importa… è che se penso a che senso ha tutto questo… non trovo il senso, o meglio…”. Che è un discorso che qualsiasi persona sana di mente fa, se ha appena preso una botta in testa e versa in quello che i medici chiamano stato confusionale…
Lui mi dice sorridendo: “Vabbè, tranquilla… Ora ti faccio un po’ di domande”. Dico “Ok” e penso Com’è carino, comprensivo…
Così mi sciolgo, torno la solita Stramma di sempre, un po’ scema un po’ no… e, senza neanche accorgermene, mi ritrovo su un palchetto, con lui che, agguantata la macchina fotografica, mi fa mettere in posa. “Ora fammi un’espressione maliziosa, sexy! Ora pensierosa, ora triste…”
E io lì a fare le facce come una scimmiotta ammaestrata che se la ride!
Più di tutte mi vengono bene la faccia allegra, perchè mi sto davvero divertendo, e quella arrabbiata: mi basta pensare al cicalone…
Ora prendete ago e filo e cucite insieme questi pezzi. Se siete bravi vedrete che riuscirete a utilizzare tutte le lettere che compongono la frase “Odio l’apparenza ma la assecondo. E poi mi chiedo perchè…”.
Pubblicato da Stramma alle 14:20 3 commenti
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Ho ritirato le ultime analisi. Dicono che, nonostante io sia una gran casinista, non mi ero persa nessun enzima! Né l’avevo messo nel posto sbagliato. Alla faccia di mia madre che blaterava “Sei sempre la solita disordinata!”. Ciò vuol dire – udite udite! – che sembro più giovane dell’età che ho, punto e basta! Che non dipende da un problema organico, ma dall’unico elemento di culo che possa individuarsi nella mia persona…! Pappappero…!!!
E dicono pure che aveva ragione il zio Max quando diceva che l'ultimo prof-sciamano consultato era tutto scemo. In effetti uno che ci ha quello sguardo pazzoide negli occhi, proprio benissimo non deve stare!
E poi dicono pure che non sono celiaca.
W la pasta! Tiè tiè tiè!!! W la pasta! Tiè tiè tiè!!!
L'unico problemino è che continuo a stare maluccio. Però ho riacquistato il mio peso forma di quando andavo all’università… Magari, non proprio la tonicità... ma non sottilizziamo! Il punto è che oggi Stramma si sente bene. Bene nella testa, nell'umore... Si sente PRONTA. E pure lo zoo le fa meno schifo, oggi! :)
Pubblicato da Stramma alle 14:51 7 commenti
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Oggi sono dovuta tornare in Regione… E quando sono arrivata lì, ho saputo che non era lì che dovevo andare. Ma dall’altra parte di Roma. E Porca putt...!
Capirai, alla fine ero pure contenta di stare più a lungo lontana dallo zoo, il guaio (e proprio di guaio si tratta) è che ci sono andata in moto col Conte.
Voi il Conte non lo conoscete, ma già solo vederlo in equilibrio precario con quel suo capoccione grosso su due ruotine piccole piccole è terrificante, figuratevi stargli dietro. In più c’è il fatto che con quel capoccione ti oscura la visuale... e io invece DEVO sapere!
E poi s’insinua, svicola, si stringe e si storce per scivolare tra le auto ferme al semaforo e arrivare primo (Ma bravo!).
Mi FA PAURA! Ma proprio paura paura paura… soprattutto quando, per fare le curve, si piega tutto… Sì, lo so che funziona così in moto, ma chissenefrega: io ho paura!
Comunque! Mi faccio coraggio e infilo il casco.
Ha comprato un casco figo, tutto dorato, come il suo, solo che avrà pensato “Se il mio supercapoccione entra in un casco XL a una donna basta la S” (Nuovo difetto: Maschilista fallocrate).
Beh, caro Conte, non so con chi esci tu, ma io non ci ho un cranio S. Il mio è almeno almeno un cranio M!
Un bel cranio medio-grande che all’interno ha un sacco di belle cose, e all’esterno porta attaccati tanti CAPELLI! (Conte, ma che esci con una pelata?!). Ma tralasciamo…
Calcandomelo a forza e con un elegante e felpatissimo movimento delle gambe, salgo di nuovo in sella (Speriamo che non mi abbia visto nessuno… GHHHH!) e via di nuovo verso nuove avventure.
Sono dimagrita due chili. Tutti sulle cosce. E non mi ci voleva. Visto che, di mio, già sembro un pollo…
Vabbè, comunque a un certo punto mi dimentico del traffico, delle curve strictu suolu, delle macchine a mezzo millimetro dalle mie ginocchia e VEDO ROMA.
Mamma mia, quanto sei bella!
Splendida come una donna bella che è bella senza trucco, di prima mattina. Bella e piena. Raggiante di sole e di gente che si muove. Perché qui ci si muove tutti, sempre. Bella e assolata. Bella. Bella di architetture d’altri tempi, col Tevere che t’attraversa sonnolento. Bella e preziosa. Come se ogni palazzo, torre, monumento, resto di passati fasti che ospiti generosa fosse intessuto di delicato pizzo antico, trasparente. Che meraviglia.
Parlo male alle tue spalle, lo sai? Dico che me ne vorrei andare… che fai schifo (Sì, l’ho detto, l’ho detto!) e lo faccio spesso.
Poi, in un giorno, strano come oggi e disilluso come tutti gli altri, mi scopro appassionata di te. Sarà stato il sole tenerello, sarà stato il vento primaverile, boh, vallo a sapere, fatto sta che oggi mi hai “ri-innamorata”, così, col verbo all’attivo!
(ps: Ciao, Conte! Come vedi…)
Pubblicato da Stramma alle 16:04 0 commenti
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I° movimento: Stramma che s-trena e s'impanica, chè non sa da che parte sia l'albergo. Lascia "il zio Max" in mezzo alla strada, davanti a un tabellone riproducente, in scala, tutta la città. Il tabellone in bronzo è rovente (il sole ci cade su quasi a picco) ma "il zio" col suo ditino stoico segue gli incroci delle linee, disegnando ghirigori, che hanno in sè qualcosa d'affascinante. Ma Stramma lo scopre solo poi, perchè nel frattempo è rientrata in stazione, ha comprato una guida + cartina della città ed è uscita di nuovo. Giusto il tempo di ricordarsi che lei non sa leggere le cartine! Il movimento si conclude con lei che passa quel libricino all'amoruccio suo che è tanto bravo e in un'altra vita faceva la guida indiana, mentre lei stava davanti alla tenda a cuocere montone e a tenere vivo il fuoco...
II° movimento: Stramma che non riesce a prendere sonno e si gira e rigira nel letto, maledicendo quello stupido imbecille che ha inventato e sostituito i cartoncini alle vecchie chiavi degli alberghi, quelli che devi inserire nella buchetta magica una volta dentro la stanza e allora, solo allora, le luci si accendono e l'aria condizionata si fa sentire. Perfetto, economico, funzionale. Sì!Soltanto che se entri in albergo alle 22.38 e alle 11.00 vuoi dormire, è inevitable che non si sia rinfrescato un bel niente!!Unica via di uscita a quel punto è farsi un'oretta di chiacchiera a tu per tu con il bagno, che è di marmo verde e mette fresco solo a guardarlo - (SOLO!) - mentre cerca di trovare la soluzione allo "scambio antipodico" che non ha risolto in treno e che dice più o meno "Scatta con vigore ma è un errore" - 5 lettere.
Uhm??!!??
III° movimento: Stramma e "il zio" tornano a casa in treno.
Sono soli in carrozza e vorrebbero fare le zozzerie, ma poi uno dei due si ricorda che potrebbero essere arrestati...
Il terzo movimento contempla una rinuncia.
E' un movimento all'indietro perchè sono seduti di spalle rispetto alla direzione del treno, come se, inconsciamente, volessero ritardare il ritorno. Non guardarlo.
Non vederlo.
Immobilizzare l'istante di "sollevamento dalle responsabilità", cristallizzarlo, renderlo duraturo...
Ma il treno ha un movimento solo. Impietoso. E li riporta dove non hanno più piacere di stare.
Stramma ha viaggiato tanto in passato, per lavoro.
La via di casa, dopo giorni fuori, era una consolazione forte. L'idea che tutto era andato bene, che il grosso era fatto. La svolta all'angolo e poi il portone, una liberazione. Sapere che qualcuno l'aspettava, che quello era l'affetto, metteva le ali e abbatteva la stanchezza (per due minuti!).
Stavolta invece la sensazione è diversa.
Non voleva la fine del viaggio, Stramma. Neanche lui la voleva. Ma non se lo sono detto.
Sarebbe stato bello, pensa Stramma in treno, poter girarellare ancora, con calma, chiacchierare ancora o far finta di litigare, guardarlo ancora, mentre lui si muove nel letto e la mattina apre un occhio solo, insonnolito e spettinato, ancora e ancora...
Stavolta è tutto diverso. Lei infatti l'amore se lo è portato dietro. Gliel'ha fatto capire, che quello è amore, o meglio gliel'ha riconfermato il movimento di lui, quello di quando le stende il tappetino della doccia per non farla scivolare, senza che lei glielo abbia chiesto.
Stramma s'è commossa, ripensandoci...
E il treno corre.
Pubblicato da Stramma alle 13:37 6 commenti
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Il 2 giugno dovevo andare alla Comunione di mia cuggia. Invece.
Invece andrò a ritirare un premio. I
mmagino sia il famoso "Niente de che", ma è una piccola scossetta per risvegliarmi dal torpore... Hey, Stramma, è primavera e tu sei viva! Ci sei!
Pubblicato da Stramma alle 13:25 0 commenti
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Ieri sdraiata al sole, tra l'erbetta di Villa T. Intorno gente che non mi infastidisce. Accanto un'amica che è una grande risorsa, che sa farmi guardare le cose che m'accadono da un punto di vista che il più delle volte non considero, che mi fa le domande giuste. E che sorride. E piange anche, a volte. E poi mi chiede scusa.
E io sorrido, perchè si scusa di quello che a me pare un regalo...
Pubblicato da Stramma alle 12:08 0 commenti
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Oggi mi sono alzata con un'idea brillante (sapete, di lunedi' mi succede ancora! Poi man mano che la settimana si snoda, mi smoscio come il sacchetto di prugne di uno stitico cronico!) e mi sono detta: "Troviamo qualcosa di buono nel mio schifoso lavoro!".
1. Innanzitutto bisogna precisare che il mio capo e la mia capa sono sempre in ritardo. Tardi arrivano, tardi vanno via, tardi ci pagano e ci pagano pure poco, ma alla fine ci pagano sempre.
Certo, è difficile utilizzare le stesse metodologie quando ai a fare benzian o a comprarti un paio di scarpe, o quando devi pagare una rata del mutuo o una bolletta della luce, però QUI pare che funzioni...
Comunque ci pagano. Pure quando stiamo a casa con la bua... e io ultimamente...
In fondo dovrei aver pietà di tutti questi ritardi, saranno dovuti a un a preoccupante amenorrea cronica; effettivamente potrei consigliare loro di prendersi un buon anticoncezionale per via orale, così i ritardi diminuirebbero, ma per il momento non ho proprio voglia di aprire bocca...
2. La maggior parte dei giorni c'è il caos primordiale qui, ogni ufficio risuona di urli, strilli e strepiti, ma per fortuna di tanto in tanto spuntano pochi brevi e agognati momenti in cui posso anche starmene comoda a farmi i cacchietti miei. (E questo post ne è la testimonianza!!!).
3. E poi lo conosco. E conosco i miei polli. Ciò significa che ho imparato almeno le basi del lavoro e ora non sbaglio più tanto facilmente; e ciò significa anche che la prima e fondamentale regola - nessuno è tuo amico ma tutti tendono essenzialmente a mettertelo in quel posticino! - l'ho vissuta sulla mia pelle e l'ho pagata così a caro prezzo, che ORA E' MIA, e so bene che sta a me stare attenta a certe mie parti (molli)!
4. E poi ho, e quindi posso, usare la mia fantasia. Per questo ora che mi guardo bene intorno mi viene da ridere, perchè c'è un limbo di libertà che riesco ancora a godermi, mentre lo Zoo urla, strilla, s'incazza e alla fine perde tempo, avvitandosi su se stesso. Così, nella speranza che la mia illuminata esperienza possa essere d'aiuto, ispirazione o almeno conforto a uno dei miei carissimi lettori, ho deciso di proporvi una breve carrellata sugli animaletti di carne, sui pupazzi di pezza e sulla pletora di loschi figuri non meglio identificabili, che un giorno hanno deciso di uscire fuori dai personaggetti della pubblicità, dalle pagine dei fumetti, dai miei incubi peggiori, per presentarsi ai miei occhi attoniti.
Prima di tutto c'è l'harem di FdF. Ala destra dello zoo.
Perchè Faccia da Foca è brava.
Una Foca che fa le fusa come fosse una gatta, pur senza essere schizofrenica; una Foca che conosce tanto bene l'America da poterne essere considerata epigona in terra straniera, perchè lei dall'America ha appreso una lezione fondamentale: non ha importanza la qualità del prodotto che vendi, ma come lo vendi. E lei, il suo, lo vende bene! (E a me che la guardo non resta che ipotizzare che forse ne faranno delle creme... Il grasso di foca avrà qualche caratteristica in comune con quello delle balene, o no?!... )
Elemento principe dell'harem è l'orso peloso stronzo, anche detto "Gambadilegnocuoredistagno". E ho detto tutto!
Una volta avevo stima di lui. Credevo che il nostro rapporto in qualche modo avesse un senso (forse quella volta alla stazione cadendo ho preso una botta in testa, invece che al ginocchio!) e che quando mi diceva Ti voglio bene gli desse lo stesso senso che gli davo io. Però mi sbagliavo. Capita! Caspita, se capita!
Quando ne avevo parlato con FdF - che già allora era la seconda della lista... o la terza?! - era uscito fuori di tutto: propositi di vendetta (miei), idee per ridicolizzarlo (sue), tentativi di farsi dire la verità (suoi; io avevo già capito che non era possibile), ecc ecc., ma mai mi sarei aspettata che tutto quel che ci eravamo dette durante la confessione fiume potesse essere dimenticato nel giro di... di quanto? boh, fatto sta che io a lui l'ho cancellato con un pennarello indelebile, lei con una Paper mate, una di quelle che si cancella a propria volta...! Ma è stata brava! E questo devo proprio riconoscerglielo.
Lo ha messo in posizione subalterna, lo tiene per la collottola e quando le gira, se lo rigira sulla punta delle pinne, come fosse una palla colorata. E lui ci sta! Si fa trattare come un imbecille anche in pubblico e gli va bene, la sua parola ha perso qualsiasi credibilità ed è contento. Gambadilegnocuoredistagno BURATTINO!!!
(Ve la dico? vabbè, questa ve la dico!!! La punta di ridicolaggine la tocca quando lei vuole a tutti i costi sistemargli i capelli tagliati di fresco... E allora non importa se intorno ruoti e viva una serie di altri individui chiamati colleghi/ clienti. Che fa?
Lui dice "No, dai!" e lei "Ti ho detto che così sei brutto" e lui "Ma lascia stare!" e lei "Ma se l'ho fatto già tante volte!". Alla fine lui cede e lei gli concede una carezza sulla testa. Come si fa con un qualsiasi bastardino obbediente!!!) .
Poi c'è il bello che balla (la salsa).
A parte l'evidente stato di originalità insito nel ballare la salsa in un mondo dove tutti ma proprio tutti sculettano, va detto, a scanso d'equivoci, che il bello che balla è soltanto un amico di FdF. Un pò subalterno, ma poco. Un amico che lei un paio di volte ha baciato sulle labbra e a cui ha dichiarato che "avrebbe tanta voglia di fare quello che fa all'orso", ma le è andata male: quella volta il bello che balla si è raggelato per un paio di orette... Lui ama organizzare. Ovviamente nulla che abbia a che fare col lavoro.
Organizza serate. Tra amici. Tra colleghi. Tra tra tra.... trallallero trallalla'...
L'ultima volta lui e FdF stavano organizzando un w.e. in un agriturismo e, a sette passi di distanza da me, ha esclamato, dando felice prova della sua personalità da pesce rosso in boccia, "Ma a chi lo diciamo?" e lei "A questo, a questo, a quest'altra... - e alzando la voce quel tanto che bastava per essere sicura di essere sentita da me - e poi basta. Non lo diciamo a chi è sgradito!". E ha puntato l'accento tonico della frase tutto sull'ultima parola. Che a quel punto che fai?
A 13 anni sarei rimasta a soffrire in silenzio, a 25 avrei esclamato una frase tipo Mabruttastrchevuoichemenefrseveneandateafanctuttinsieme? uhm?!. Adesso invece, che ho scavallato la trentina, a causa dell'incipiente rincoglionimento, resto zitta a chiedermi Ma che so' io la sgradita?! Qui non ci si capisce più niente: sono loro gli sgraditi!!!
Ed è solo a questo punto che arriva la rabbia: ma non per l'indignazione, piuttosto per il fatto che, essendo io educata, in quell'occasione non le ho detto serena e tranquilla quanto mi siano sgraditi e sgradevoli loro! La rabbia del non potersi esprimere, antico nocciuolo che mi strozza da sempre. NOCCIUOLO - che bella parola!
Et tertium venit MR Gay, soprannome calzante, coniato, purtroppo non da me, e per il quale tributo il dovuto plauso alla Sig.ina Fra.
Mr Gay non assomiglia al biscottoso Mr Day ed è “il meno peggio” della combriccola. L’unico che risponde Sì se gli chiedi di fare qualcosa. Tre giorni dopo infatti puoi star certa che te l’ha fatta. Tre giorni tre.
Un elogio umano alla rapidità mentale e alla scienza.
Un giorno sarà magistrato. Per vie traverse ce la farà ad amministrare la giustizia!…Questa è una certezza: il mondo è dei mediocri. E presto sarà anche suo!
Mr Gay ama contare i soldi che entrano in cassa; dice dieciassette, dieciotto, dieciannove, come nell’antica Roma… cioè in quel dialetto trasteverino oramai desueto, che lui ha reso assolutamente personale, grazie all’inflessione da checca indolente che lo contraddistingue.
Su Mr Gay non ho poi molto da dire, sarà che è interessante quanto una parete bianca… Una persona senza infamia e senza lode. Il meno peggio, appunto!
Peccato per lui che scodinzoli tanto dietro il resto dell’harem: lo rallentano!!! ;)
Poi c’è l’elemento avulso.
Insopportabile e in-sopportato da tutti.
Lo chiamano Cicalone, perché è rumoroso e inconcludente come le cicale, ma grande e grosso come un armadio a cui stanno per scoppiare le ante.
Lui è il mio bersaglio esplicito più ricorrente.
Ogni lite finisce con la dolce Stramma che ruggisce “Ma impara l’educazione, brutto maleducato!” e il Cicalone che apertamente minaccia ritorsioni e nell’ombra intraprende seri propositi di vendetta, che finora non gli è mai riuscito d’attuare. Eccellente, Smithers…!
Un giorno lo investirò per sbaglio con la macchina. Poi guarderò dallo specchietto retrovisore e, rendendomi conto di non avergli fatto male, innesterò la retromarcia per finire il lavoro! Chiamatemi Nikita, a quel punto, please!
Prima di quel giorno però lo colpirò con sottili frecciate acuminate iniettate di veleno. Tenterò di prendergli la giugulare. A qualsiasi distanza.
Per essere sicura di non sbagliare, da un pò mi sto allenando a tirare il mangime del pesce rosso direttamente dentro la boccuccia del Sig. Gino (il mio pesce arredatore).
Quando la mira sarà perfezionata passerò alle frecciatine.
Una me la rigiro tra le dita da un pezzo, ha a che vedere con donne che lo abbandonano, nonostante cittadinanze che sarebbe più facile ottenere sposando un italiano…
Il Cicalone parla sempre in terza persona. Per parlare con te dice "Fate questo, fate quell'altro". Roba che tu ti guardi le spalle, per vedere se tante volte dietro ti si è appostato qualcuno, ma invariabilmente ti accorgi che sei solo soletto.
Cinque minuti fa abbiamo avuto l'ultimo feroce alterco. L'ho fatto saltare 20 cm da terra, era inviperito, una cicala tarantolata...! Che spettacolo!
Brontola: "Ho detto 1oo volte che le pratiche vanno messe nella cartellina..." (si riferiva a me che ero alle sue spalle), presa da un raptus chiedo "Perchè a te fanno male le manine?".
E lui, saltando: "Le manine??? Ma come ti permetti? Chi ti credi di essere tu qua dentro? Stai zitta quando parlo io. Tu con me non ci devi parlare. Impara l'educazione (stavolta m'ha preceduto, accidenti!). E fai quello che ti dico!"
Tutto questo urlando quasi soffocato, mentre io compassata rispondevo punto su punto:
"Ma chi ti credi di essere tu?! Sei tu che urli! perchè tu chi sei? io ho altro da fare, te lo fai da solo!".
Poi ha aggiunto la massima del giorno: "O le cose le fate bene o per niente!" e io ho detto: "Ecco, apposta: mo' non le faccio più, per niente!".
Ma la cosa più bella di tutte è stato il salto di 20 cm.
ATTENZIONE - ATTENZIONE: Un Cicalone in volo!!!!
Che spettacolo!
To be continued...
Pubblicato da Stramma alle 13:08 3 commenti
Etichette: Racconti in bozza
Da oggi col Corriere della Sera ogni giovedì e sabato esce un racconto di un autore. una novità in edicola a un solo euro in più. Figo! mi ci tuffo... in edicola! il libricino di questa settimana è smilzo, tutto nero con scritta rossa, s'intitola "il contrario della morte"... peccato che gli autori siano stra-affermati e non abbiano bisogno del Corriere per essere letti. noi poveri Cristi, invece...
Sigh Sigh :(
Eppure ce la devo fare!
Di partenza sono troppo insoddisfatta per non tentare...
e lo farò.. al grido di CAZZAROLA!... ce la farò!!!! :)
Pubblicato da Stramma alle 13:03 2 commenti
Etichette: farneticazioni
E ieri ne ho saputa una nuova!
Vado dal dottore, un altro - questo è il n. 5 - che sembra un sorcetto simpatico, una specie di topolino canuto, con gli occhiali in punta di naso; mi fa: "Anni?"
"32" dico io.
Lui - da dietro gli occhialetti: "Non li dimostra proprio..."
Io (giuliva come un'oca): "Ah, grazieeee!!!"
Lui, raddrizzandosi sulla sedia: "Ma non è un complimento! E' una cosa preoccupante... vuol dire che c'è un probabile malassorbimento dei cibi... le mancherà qualche enzima...."
A quel punto il sorriso ebete mi si congela in faccia e le braccia mi si staccano col tipico rumore che fa la fettina quando provi a disincagliarla dal gelo del frigorifero...
Nel frattempo un'immagine inquietante mi passa davanti.
Qualcuno mi ha detto - ma chi? ah, sì, LittleBal! - che c'è una sua amica cui manca un'enzima... Le hanno dato una pasticchetta che lei prende quando vuol fare stravizi gastronomici e ha risolto ogni problema...
Perfetto! Succederà così anche a me!
...solo che la mia mente continua a confezionare immagini: ora ce n'è una di me, che, ogni volta che tiro in bocca la pastiglietta e che questa percorre la parabola dalla mia mano alla mia ugola fino ad atterrare, no, meglio ad ammararmi in gola e poi nello stomaco, subisco un count down
Meno tre meno due meno uno zeroooo... e subito sembro più vecchia di un anno.
Rughe intorno agli occhi, pelle avvizzita. La mia pelle di pesca!!!
Immagino un decadimento totale.
un declino veloce e inarrestabile. a meno di rinunciare alla pasticchetta. Insieme a
- Lasagne
- Dolci
- Fettuccine ai funghi porcini
- Filetto al ppe verde
- Bignè alla crema, Pastarelle alla panna, Diplomatici...
Vabbè, basta che mi sto sentendo male!
Intanto attendo di fare nuove analisi e pagare salatissimo ticket.
Ma poi 'st'enzima ce l'avrò o no? :-)
Pubblicato da Stramma alle 13:38 2 commenti
Etichette: farneticazioni
Ciao a tutti....
...utti...utti...uttiiiii..... (dentro a 'sto blog passa così poca gente che c'è l'eco!)
dunque scrivo per me.
e scrivo che NON MI STA BENE!
non mi sta bene:
- d'essere trattata male da chi non capisce niente e per niente ti rimprovera,
- che, tornando a casa, mi sento mortificata e piena di malessere perchè mi sento sottopagata, sottostimata, umiliata da questo lavoro da cerebrolesi e da un capo, anche detto "grappa"...
- che vorrei un pò di tempo per me (e per le mie gambe, che gridano "ceretta"!)
- che vorrei poter scrivere di più e meglio. e leggere. belle cose!
- che tutto costa troppo, e non parlo solo di una casa (chimera speranza irraggiungibile colonna d'ercole...), ma di una semplice scatoletta da "acchittare" col decoupage.
- che in macchina devo stare attenta a tutto e tutti, quelli che ti sorpassano a destra, quelli che ti sorpassano a sinistra e pure quelli che ti prendono per il letto di sotto di un letto a castello e ti sorpassano pure da sopra.
- che proprio a me faccia male il fegato.. io che non ho mai bevuto, fumato, nè mi sono mai fatta una canna o altro.
- che tutte le persone cui tengo abbiano vite complicate, liti e lavori "Der Ca". vero, cicci'?
- che trovare un momento per vedere gli amici sia un'impresa titanica (nel senso di Titanic!)
- che... che non mi sta bene che troppe cose nonmi stiano bene...
Pubblicato da Stramma alle 14:02 6 commenti
Etichette: farneticazioni
Pubblicato da Stramma alle 14:46 0 commenti
Etichette: racconti
Pubblicato da Stramma alle 11:28 0 commenti
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Chi non vuole, non spera e non teme nulla,A. Cechov
non può
essere un artista.